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Cina

Cina

Era Febbraio 2010. Sul  volo che mi stava portando dalla Pechino a Zhanjajieie ero l’unica europea.

Una esperienza unica, io e la sconfinata Cina.

La Cina delle cittadine costruite con palafitte sui fiumi. Sospese nella nebbia delle giornate di un inverno umido e freddo.
Ma dopo qualche giorno sarebbe stato il

Capodanno Cinese e il rosso delle lanterne, degli striscioni benaugurali, degli ideogrammi dorati,  rendevano  affascinante il grigiore delle cittadine.

Citta’ che si scontrano fra ieri e oggi in tutto.

Fenghuang e’  ieri con le palafitte di legno sul fiume solcato da piroghe guidate da rematori -acrobati, con le donne Miao nei costumi  tipici che vendono peperoncini o ricami variopinti. Ma hanno il cellulare. E nei negozietti dove vivono 24 ore su 24 ognuno ha un pc oppure un televisore per seguire le centinaia di soap opera cinesi. Nel locale di tendenza trovi un ottimo cappuccino e tiramisu’. Per non parlare dei ragazzini dai capelli ingelatinati e decolorati negli abiti piu’ attuali. Mi fermavano per strada per parlare Inglese con la Europea…e chiedere una foto con me. Ristoranti in cui gli animali vivi di tutte le razze attendono di essere uccisi per il cliente piu’ goloso.

Huan Hua e’ un conglomerato di palazzoni e stradoni. Mega shopping center e hotel di lusso. Fuori il bufalo tira l’aratro di legno. Fuori si cucina all’aperto.

Hong jie rappresenta il passato e il presente praticamente uniti: la citta’ di due secoli fa e’ sovrastata da grattacieli che le togliono aria, luce. Ma lei resiste e con lei le famiglie che vi abitano in condizioni di estrema poverta’.


Lungo la strada che mi porta da una citta’ all’altra e’ un susseguirsi di citta’-dormitori-industrie. L’aria e’ grigia. La polvere e la pioggia fanno il resto.

Il treno che ci porta dallo Hunan a Pechino  rappresenta un ritorno alla luce. Al sole seppur gelido.


E Pechino mi accoglie in tutta la sua modernita’, in tutta la sua grandezza, in tutto il suo traffico caotico di auto di grossa cilindrata.
E la magia imperiale della Citta’ Proibita. Mi perdo nei suoi cortili. Immagino intrighi di corte. Imperatori e concubine. Mi perdo nei profumi e nei colori del Mercato dei Fiori. Mi perdo in una metropoli che corre, divora tutto l’antico per costruire il nuovo, il futuro. Il Tempio dei Lama resiste all’assalto, fra quelle mura si ritrova il silenzio, la pace.


Un viaggio unico, emozionante. Grazie Cina.